martedì, gennaio 10, 2006

lo specchio e la solitudine

Una mattina , mi sono svegliato da solo . Quando ho aperto gli occhi avrei voluto che fosse un sogno , che non fosse vero che la mia vita si fosse ritrovata a questo bivio . La vita che negli ultimi giorni prima di lasciarsi mi era sembrata brutta , soffocata dalle incomprensioni , ferita dai dubbi , annientata dalla leggerezza dei rapporti umani , ora mi appariva nè brutta nè bella , semplicemente senza senso . Avevo perso tutto nella mia vita , denaro , case ,un castello , un'impresa grande e ben organizzata , una casa in sardegna e un aereo bimotore . Avevo perso cose per cui la maggior parte delle persone avrebbero fatto follie . Eppure ora , dopo che con una impareggiabile tenacia e determinazione mi ero ricostruito una mia sicurezza economica , voluta , desiderata come il mezzo odiato ma indiscutibilmente necessario nella vita di oggi per avere un pò di serenità ,per non essere angosciati da problemi di tutti i giorni , ora che ero arrivato sulla cima del mio purgatorio , mi ero accorto che non avevo raggiunto niente di quello che mi avrebbe fatto felice .Si, avevo una base su cui poggiare , non ero come prima airone immerso nel fango , aereo senza ruote sulla pista di decollo , però non avevo una direzione dove andare , non avevo un piano di volo , non avevo nessuno com me per cui avere fatto tanto , nessuno con me per festeggiare questo mio nuovo successo , nessuno che fosse il nord della mia bussola .Almeno , pensavo , quando uno deve correre per risolvere un problema non ha tempo per meditare sulla sua anima , il corpo ha la sue misere priorità .
Ora invece , sto qui , a cercare un motivo , e forse neanche un motivo ma la convinzione a ripetere un'altra volta la ricerca di un amore . Quando avevo ventanni e mi ero lasciato con la mia prima vera fidanzatina perchè mi aveva tradito , ero disperato . Mi aveva tolto l'ingenuità. Pensavo che non mi sarei più fidato di nessuna, o meglio che non avrei più avuto fiducia nell'amore . Non potevo continuare con lei ma allo stesso tempo non volevo iniziare un'altra storia con un'altra ragazza . Non volevo che ciò fosse accaduto . Quello che avevo sempre desiderato era che quella storia fosse stata la prima , l'unica , l'ultima della mia lunga vita futura .
Ma la vita è dura , dura non di per sè , basterebbe poco per vivere , ma dura perchè contornata da persone che andrebbero definite malvagie , cattive , superficiali , prepotenti , egoiste e che altro !..ma che in effetti sono solo ignoranti del vero senso della vita . Sono ciechi e sordi e purtroppo non sono muti . Ci ingannano , ci feriscono . Credono di approfittarsi della nostra ingenuità ? della nostra innocenza ? della nostra stupidità ? della nostra onestà ? della nostra bontà , della nostra fedeltà a certi valori forse , o invece scambiano un pseudo bene materiale con l'essenza della vita , l'amore?
Amore fraterno , amichevole , amore di coppia , amore paterno o filiare , il cristiano amore verso il prossimo e , huuu , difficile da accettare e da fare proprio , amore anche verso i nemici . Si , i nemici di prima , gli ignoranti .
E così , con la testa piena di questi pensieri , sono andato in bagno e mi sono fermato sulla porta .
Poco più avanti c'era lo specchio , attento , sincero , fedele , spietato . Uno specchio nel quale mi ero visto tutti i giorni prima di allora ma nel quale da tanto non mi guardavo , intensamente , negli occhi . Così ho iniziato a guardarlo in diagonale , senza vedere la mia immagine riflessa , vedevo la persiana , la parete ma non la mia faccia . Non mi vedevo ma sapevo che li dentro c'ero io !Avevo timore ad affacciarmi a quella finestra sulla mia vita ...con che espressione del viso mi sarei presentato all'appuntamento con la solitudine ? Sorridente come da sempre affronto le difficoltà ? grintoso con i denti stretti di quando ho lottato ? arrabbiato come quando ero stato tradito ? sereno come chi sappia accettare il proprio destino ? o curioso e disponibile come chi voglia imparare dalla vita ?
Ero timoroso , come un leone ferito .
Avevo paura di vedere sulla mia faccia il timbro postale del tempo passato .
Quelle rughe in più che le preoccupazioni ed i tanti sorrisi mi avevano lasciato dall'ultima volta .
E'stato un indugio di pochi secondi , forse anche meno , un intervallo di tempo espanso al suo massimo limite , e , prima della sua esplosione , della sua caduta negli abissi della paura , mi sono detto " anche questo passerà " , e con una faccia di sfida mi sono presentato davanti a lei , la mia solitudine .
Il giorno prima avevo ritrovato le mie pagelle di scuola ed il libretto scolastico delle elementari , dove i maestri annotavano le loro osservazioni . Avevo letto - bambino vivace e maturo , di buone capacità intellettive , con difficoltà di concentrazione , si distrae spesso . Avevo trovato anche un disegno che poi sarebbe stato l'icona della mia vita , una lumaca , con sopra una formica , seguiti da una farfalla , tutti e tre in viaggio in mezzo ai fiori e ognuno con la sua borsa a tracolla .
E la mia vita era stata così , un pò lumaca , lenta nel suo cammino , con i suoi occhi delicati ed attenti sull'intero perimetro , lasciando una traccia brillante sulla sua strada , con l'amore per la casa sempre con me , e con una valigia entro cui mettere tutto ciò che imparavo . Era stata formica , piccola e tenace , lavoratrice instancabile e risparmiatrice ; era stata un pò farfalla , colorata , fatta di fiori e di profumi , amante della leggerezza e della bellezza , dei sogni e dei ricordi chiusi in quella borsetta . Tre animaletti che camminavano insieme come in una fiaba di Esopo alla scoperta del mondo , e alla ricerca di un piccolo sogno da realizzare .
Queste poche carte di una vita trascorsa mi avevano fatto tornare alla mente mille ricordi che pensavo svaniti per sempre , mi ero ritrovato a rivedere nella memoria quei frammenti di vita , mi ero rivisto bambino innocente !
Ora , con tanti errori alle spalle , con una innocenza sbiadita dalle battaglie fatte per la sopravvivenza , mi ero mostrato allo specchio per il più severo degli esami , al più severo dei giudici . Mi ero presentato a me stesso .
Avevo la faccia triste e delusa di chi avrebbe voluto salvare un'amico senza riuscirci .
Mi sono guardato a lungo senza vedere la pelle stanca di una gioventù sfumata ma guardando solo l'iride e ritrovando nella pupilla nera il passaggio segreto per ritornare dentro di me .
E lì ho ritrovato , sotto una nevicata di polvere , tutti quei sogni , quei valori , quelle innocenti emozioni , di quando puro , pensavo alle cose pure , belle , eterne . Di quando desideravo tenere per mano quella bambina alla quale , con una margherita in mano , avevo giurato di sposarla e di amarla per sempre .
Di quando non conoscevo ancora il sapore amaro della sconfitta .
Nei giorni che seguirono mi ero ancora guardato e osservato allo specchio , ma questa volta senza paura e senza tristezza .
Dentro di me avevo ritrovato la vita .